Segnalo, non essendoci più l’adorata Gamberetta a farlo, che è disponibile su eMule Il Guardiano degli Innocenti (The Last Wish nell’edizione inglese, Ostatnie Zyczenie nell’originale polacco) di Andrzej Sapkowski. Basta cercare questo file:
[EBook – ITA] Andrzej Sapkowski – Il guardiano degli innocenti – By Abyssinian.rar

Al momento vedo solo due fonti e non sono ancora riuscito a scaricarlo. La temibile piratessa libraria pare usi Fastweb quindi si è dovuto rivolgere ad altri per diffonderlo agli utenti eMule normali. Domani immagino che ci saranno già sufficienti fonti.

Geralt è uno strigo, un individuo più forte e resistente di qualsiasi essere umano, e si guadagna da vivere uccidendo quelle creature che sgomentano anche i più audaci: demoni, orchi, elfi malvagi… Strappato alla sua famiglia quand’era soltanto un bambino, Geralt è stato sottoposto a un durissimo addestramento, durante il quale gli sono state somministrate erbe e pozioni che lo hanno mutato profondamente. Non esiste guerriero capace di batterlo e le stesse persone che lo assoldano hanno paura di lui. Lo considerano un male necessario, un mercenario da pagare per i suoi servigi e di cui sbarazzarsi il più in fretta possibile. Anche Geralt, però, ha imparato a non fidarsi degli uomini: molti di loro nascondono decisioni spietate sotto la menzogna del bene comune o diffondono ignobili superstizioni per giustificare i loro misfatti. Spesso si rivelano peggiori dei mostri ai quali lui dà la caccia. Proprio come i cavalieri che adesso sono sulle sue tracce: hanno scoperto che Geralt è gravemente ferito e non vogliono perdere l’occasione di eliminarlo una volta per tutte.
(Presa da IBS)

È una raccolta di sette racconti, quattro dei quali provenienti da Wiedzmin del 1990. Ne avevo letti tre alcuni mesi fa in inglese e il mio giudizio era un “mah!”: mi ero aspettato un sommo genio, come veniva dipinto (ho anche adorato il videogioco The Witcher), e non mi è parso tale. Non fa del tutto schifo, ci mancherebbe, solo che non è un capolavoro nemmanco per il cazzo. Lo stile dozzinale lo rende perfino un po’ noioso. Mi spiace non poter dire di più perché non ho preso appunti e i tre racconti non mi sono neppure rimasti impressi. Completerò la lettura nell’edizione italiana e se mi andrà ne parlerò in futuro.

C’è da dire però che i pareri entusiasti che avevo sentito riguardavano l’intera saga di Geralt di Rivia, inclusi i romanzi successivi. Rimango speranzoso che da Il Sangue degli Elfi in poi (che è del 1994, ovvero quattro anni dopo Wiedzmin, tempo in cui può essere migliorato notevolmente) sia bello quanto dicono. Vedremo. ^_^

Un altro videogioco che mi era piaciuto molto è Dragon Age: Origins. L’ambientazione è il solito simil-medioevo intercambiabile, questa volta condito con riferimenti alle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George Martin, ma nonostante l’handicap (enorme) della totale mancanza di novità nell’ambientazione aveva una buona trama (soprattutto se si inizia a giocare con l’intreccio a base di tradimenti del nano aristocratico, incipit eccellente), buoni dialoghi e personaggi ben caratterizzati. Morrigan era arrapante.
Un gran bel gioco e appena avrò tempo proverò l’espansione Awakening, importando il mio bel nano barbuto dai salvataggi. ^_^”

Ho citato Dragon Age: Origins perché sono disponibili in italiano due romanzi ambientati nel mondo di Dragon Age, alcuni anni prima delle vicende del videogioco: Il trono usurpato e La chiamata. Li trovate su eMule cercando questi file:
[ebook – ITA] GAIDER David – Dragon Age 1 – Il trono usurpato_by Abyssinian.rar
[ebook – ITA] GAIDER David – Dragon Age 2 – La Chiamata_by Abyssinian.rar

Dopo che la madre, l’amata Regina Ribelle, è stata ingannata e uccisa dagli infidi nobili della sua corte, il giovane Maric diventa il capo di un’armata di ribelli nel tentativo di liberare il proprio popolo dal dominio di un tiranno straniero. I suoi compatrioti vivono nella paura, i suoi comandanti lo ritengono inesperto; i suoi unici alleati sono Loghain, un giovane e arrogante fuorilegge che gli ha salvato la vita, e Rowan, la splendida guerriera a lui promessa sin dalla nascita. Circondato da spie e traditori, Maric dovrà trovare il modo non solo per sopravvivere, ma anche per compiere il proprio destino: restituire la libertà a Ferelden e il trono usurpato alla propria discendenza.
(Presa da IBS)

In “Dragon Age. Il Trono Usurpato”, Maric ha attuato la sua vendetta contro i responsabili della morte di sua madre. Ora, dopo aver recuperato il trono, Re Maric consente infine al ritorno a Ferelden dei leggendari Custodi Grigi dopo oltre duecento anni di esilio. Al loro arrivo, però, portano cattive nuove: uno di loro è fuggito nelle Deep Roads e si è alleato con il loro antico nemico, le mostruose darkspawn. I Custodi Grigi hanno bisogno dell’aiuto di Maric per trovarlo, quest’ultimo accetta con riluttanza di condurli per i passaggi attraversati anni prima, all’inseguimento di un segreto mortale che minaccia di distruggere tutto il Regno.
(Presa da IBS)

Ho letto l’incipit del primo e mi è sembrato spazzatura senza appello. Non so dire quanto dello schifo dipenda dalla traduzione, ma così a occhio temo che sia proprio l’originale a essere una merda indegna. ^_^
Ciò non toglie che pure la traduzione, a detta della piratessa libraria Abyssinian, sia nel suo piccolo una schifezza:

note di Aby: avendo giocato a dragon age in inglese e letto questo libro in inglese…la traduzione è PESSIMA. se lo facevano tradurre a qualcuno che conosceva minimamente il gioco era un pochino meglio. [esempio: surfacer, il termine usato dai nani per quelli che vivono “sotto il cielo” diventa “voi-con-la-testa-tra-le-nuvole”]
A parte questo, godibilissimo da parte dei giocatori, forse un pò più difficile per chi non ha giocato a dragon age origins, in quanto i due libri ne costituiscono il prequel, narrando la storia dei genitori dei personaggi del gioco, forse lasciando alcune cose spiegate nel gioco per scontate.
A parte questo, io l’ho adorato.

Se avrò tempo e mi sentirò masochista proverò a leggere il primo. Forse.

Dopo un paio di mesi di sola saggistica (storia e manuali di scrittura), mi sta tornando voglia di narrativa fantasy. Inizierò con Geralt che almeno non mi costringerà, per il disgusto, a rifugiarmi di nuovo nei saggi storici.
Buona lettura!

42 Replies to “A dorso di mulo con Geralt di Rivia e Dragon Age”

  1. Ma la trama di Geralt non è la copia al maschile del fumetto “Claymore”?
    Ovviamente non so chi sia stato scritto prima, ma uno dei due è di troppo.

  2. Almeno nel secondo libro, se non ricordo male, c’è la circoscrizione di Duncan nei Custodi Grigi. In Awakanening hanno aggiunto troppe abilità powerplay: ogni tanto andavo nelle opzioni per controllare che il gioco non mi fosse inavvertitamente scivolato in Facile da Difficile.
    Come espansione è molto bella (specialmente se si pensa a quelle di Mass Effect o di quella merdata di Fallout), ma lascia molto l’amaro in bocca (alcune belle idee, ma mancano i personaggi forti di Dragon Age e la storia è abbastanza slegata da quella principale).
    E’ uscita anche la nuova espansione in cui usi la prole oscura (un What If in cui il tuo personaggio è morto durante l’iniziazione, se non ho capito male). Prima o poi la proverò.

  3. Grazie per la segnalazione Duca, Sapkowski è un autore che mi interessava leggere. Ti dirò che pure io sto diventando refrattario alle lusinghe di ‘in tanti ne parlano bene’. Gusti troppo difficili? Mah.

  4. @Quarantine

    Ma la trama di Geralt non è la copia al maschile del fumetto “Claymore”?

    Il Witcher è apparso per la prima volta in Wiedzmin del 1990, mi risulta, mentre Claymore è iniziato nel maggio 2001 secondo wikipedia.

    Dubito comunque che qualcuno abbia copiato da qualcun altro: l’idea di fondo del cacciatore di mostri “potenziato” è talmente banale, quasi un cliché (o proprio un cliché?), da poter essere stata pensata in modo del tutto autonomo da parecchie persone in pochi anni.

    @Uriele

    Almeno nel secondo libro, se non ricordo male, c’è la circoscrizione di Duncan nei Custodi Grigi.

    Li hai letti entrambi? Come sono?
    L’incipit del primo mi ha traumatizzato: qualcuno chiami un Editor! Pensate ai lettori! ^_^””

    @Diego

    Ti dirò che pure io sto diventando refrattario alle lusinghe di ‘in tanti ne parlano bene’.

    Bravo, fai bene a diffidare.
    Io avevo sentito parlare bene del sito di un tizio che aveva scritto articoli sull’arco lungo e sull’avancarica a percussione, ma poi ho scoperto che è una specie di megalomane anti-editoria che imbottisce i post di conigli e transessuali hentai.
    Secondo me è un cialtrone! Ed è pure gay e comunista!

  5. Ho letto solo la chiamata. Non è un bel fantasy, anzi, ma è un libro da spiaggia o da aereo accettabile (meglio del dinamico duo del fantasy Dragonlancesco, peggio di Brooks). Insomma non sprizza originalità da tutti i pori, ma riporta abbastanza bene l’ambientazione del gioco e raggiunge un minimo sindacale di qualità (visto che l’ultimo libro che ho letto è l’ora di ottanta minuti di Aldiss in Italiano potrei anche dire che è un capolavoro, ma sarebbe dovuto al trauma subito)

    Bè dai, l’idea di usare droghe per pomparsi non è male… se non l’avesse già usata Moorcock negli anni 70; o anche l’idea di creare un protagonista ambiguo e albino… se non l’avesse già usata Moorcock negli anni 70. A parte gli scherzi, il Witcher Geralt è un bel personaggio.

  6. A me The Last Wish (letto in inglese) è piaciuto molto. Nulla di incredibilmente originale (chiesa cattiva, mostri cattivi, strigo superfigo,ecc), ma è scritto bene e ti trascina racconto dopo racconto.
    Duca se vuoi andare sul fantapulp più spinto ti consiglio Magdeburg, ma dovrai passare sopra daikatane che affettano morioni, un ninja cazzuto che affetta metà delle truppe mercenarie della Guerra dei Trent’anni e roba del genere..

  7. @Uriele
    Geralt non è male, vero, ma più che per meriti come personaggio in sé, questo è imputabile ai demeriti della concorrenza a base di Elfi alti&belli, ragazzini destinati a salvare il mondo ecc…

    @Zweilawyer
    Ho letto i primi due anni fa. Forse entrambi nel 2006, o forse uno nel 2006 e l’altro nel 2007. Mi manca il terzo.
    Seppur letti anni fa ricordo l’eccessivo compiacimento nelle frasi in sé, spesso slegato al loro uso come mezzi per suscitare emozioni o mostrare eventi.
    Parole per il gusto delle parole.

    Anche il clima generale era costruito più per segnare il punto con l’uso di eccessi immotivati (“Guarda, i preti e i mercenari sono caccapupù! Odiali!”) che per ottenere davvero una storia interessante. E questo non c’entra con il trasmettere il “tono” della storia, siamo oltre.
    È un modo di fare al limite dell’accettabile per la fiction, quasi nel campo della propaganda. Citando Stanis La Rochelle: molto italiano.

    How, then, do you avoid writing propaganda? First start with your attitude. If you have a score to settle or a point to make, or if you’re intent on making the world see things your way, go write an essay.
    (Ronald Tobias, 20 Master Plots)

  8. @ Zweilawyer
    Bhe, normale che non fosse il massimo dell’originalità. Si trattava della ripresa di favole… A discostarsi troppo si sarebbe rischiato di perdere il meccanismo su cui si basano i racconti.
    In più mi associo al duca, che scrittura pomposa che ha Altieri!

  9. Purtroppo devo confermare. Altieri ha uno stile simile a quello di D’Andrea. Migliore, ma simile. Anche le caterve di aggettivi (malsano, putrido, osceno, ecc)si inseguono per gran parte delle pagine, ma almeno Altieri oltre a “dire”, “mostra” anche parecchio.

    Vabbè Duca, allora vai su Kell’s Legend di Andy Remic. Si impiccia con il POV e deve ancora migliorare molto, ma almeno ci sono i vachine, vampiri-steam pieni di ingranaggi imbottiti di blood-oil, che potrebbero anche piacerti.

  10. Bisogna tenere conto che “The Last Wish” è un’antologia, e una raccolta di racconti ha un impatto diverso rispetto a un’opera più lunga.

    Ciononostante per me Last Wish è stato uno dei migliori libri degli ultimi anni (e anche blood of elves, che purtroppo non è autoconclusivo). Ma devo ammettere che io, più che dalla concorrenza, potrei essere stato influenzato dal videogame che mi ha colpito molto.

    Per quanto riguarda Moorcock lo ho letto molto tempo fa, e sono dell’avviso che Geralt è diverso dal personaggio di Elric.

    Invece riguardo alla traduzione in italiano: leggere che hanno tradotto Witcher in “Strigo” mi da un po’ da pensare. Anche perché che fanno con la “Striga” che è un mostro?

  11. se non sbaglio la traduzione italiana è stata fatta direttamente dal polacco (e non dalla versione inglese) per espressa richiesta di Sapkowski stesso.

    le differenze con il videogioco (traduzione di una traduzione, con pure il necessario adattamento in mezzo) sono dovute a questo.

  12. Grazie dell’informazione, ho già “ottenuto” il libro su Geralt.

    PS: non vedo l’ora esca The Witcher 2.

  13. se non sbaglio la traduzione italiana è stata fatta direttamente dal polacco (e non dalla versione inglese) per espressa richiesta di Sapkowski stesso.

    È scritto nel libro, sì.
    Stile dozzinale con traduzione dall’originale.

    Rimangono invece i problemi di traduzione citati per l’altro libro, quello di Dragon Age.

  14. l’ho scaricato. Forse lo leggerò anche…
    Ma racconti o romanzi derivati da giochi sono sempre state solo cacca pura…
    Capisco che magari chi si è appassionato al gioco ci possa ritrovare qualcosa di conosciuto, ma per chi come me non gioca affatto, e vorrebbe solo leggere una buona storia, il discorso è molto diverso…
    Da quello che dici, caro Duca, non credo di dovermi aspettare molto nemmeno da questo…

  15. Per mikecas. Se stai parlando di The Witcher, in realtà il gioco è derivato dal libro , non il contrario.

  16. “Strigo” in effetti è orrendo. Secondo me quando si fanno queste traduzioni è necessario avere anche un occhio di riguardo per l’orecchio (!). Per quanto Strigo sia una trasposizione sensata di Wiedzmin/Witcher (in pratica una variazione sulla parola Strega, lo spiegano gli editori su FM credo) non c’entra nulla come suono, ed è obiettivamente brutto da sentire in italiano. Hanno fatto le stesse cavolate che sono state perpetrate ai nomi originali di Harry Potter.

    Comunque mi spiace leggere un parere negativo su Sapkowski… ero quasi intenzionato a comprarlo 🙁

  17. Sono a metà della lettura de “Il guardiano degli innocenti”. In inglese avevo letto due racconti, non tre: ricordavo male.
    Magari scriverò poi degli appunti in un articolo dedicato o direttamente qui nei commenti.

    Se avete urgenza di ricevere un parere al volo su cosa non mi convince, mandatemi una mail.

  18. Ti vedo poco convinto.Immagino che la presenza di coniglietti/baionette/fatine hentai/ingranaggi insensati grondanti olio sia piuttosto bassa…

  19. Quello non è un problema. Il problema è che scrive come un cane: perfino chicche come l’equivalente di Biancaneve e i Sette Nani (“il male minore”) non bastano a compensare una scrittura che grida vendetta al cielo… ^_^

  20. Ma racconti o romanzi derivati da giochi sono sempre state solo cacca pura…
    Capisco che magari chi si è appassionato al gioco ci possa ritrovare qualcosa di conosciuto, ma per chi come me non gioca affatto, e vorrebbe solo leggere una buona storia, il discorso è molto diverso…

    Già. Per ora pare che i libri tratti da videogame di successo non sono il massimo.
    Sfruttare troppo il fattore di marketing e attaccamento al “brand” (affezionamento al marchio gioco e a ciò che ne è correlato) è sempre sospetto a parer mio.

    Mass Effect, Assassin Creed, Warcraft… continuano a sfornare libri correlati (e in alcuni casi perfino fumetti) e finora non li ho mai letti perché continuo a sentire recensioni negative.

    Ma voglio lasciare spazio al dubbio, se mai leggerò buone recensioni sono disposto a provare a leggere qualcosa in futuro.

    Anche se forse usciranno fan-fiction migliori dei libri ufficiali. Dopotutto per me gli appassionati producono cose migliori rispetto ai mercenari delle case produttrici.

    In ogni caso trovo più facile trarre un libro da un videogame, piuttosto che trarre un libro da un film.
    Ma finora le trasposizioni migliori PARTONO dai libri, per poi arrivare in film o videogame.

  21. Ho l’opuscoletto con le 16 pagine in anteprima che ho preso alla Fiera. Già mi aveva fatto calare il latte alle ginocchia quel: E’ un assassino efferato, ma uccide solo esseri malvagi. Ha una spada di ferro, ma per i mostri ne usa una d’argento..
    Poi ho letto e… No, grazie. Comunque no, grazie.

  22. Ciao Duca, questo é un OT.
    Per problemi con l’account di prima ho fatto un nuovo indirizzo email.
    I prossimi commenti ti arriveranno da [indirizzo email censurato nel commento pubblico]

    Quindi quel William etc.etc. che si é iscritto al feed sono io, non un anonimo del burundi.
    E no, non sto usando due mail diverse per esprimere due volte le mie opinioni.
    Lo dico giusto per chiarezza, non volendo creare equivoci.

  23. Ho quasi finito di leggere Il Guardiano degli Innocenti, mi mancheranno al massimo 20 pagine. Il peggio del peggio dello stile è concentrato proprio nel primo racconto (dopo lo schifo diminuisce un po’ e forse mi sono anche un po’ assuefatto): quando uno è furbo… ^_^

    @giulio
    Ok! Prossimi commenti segnati con la nuova mail, va bene.

  24. E’ un assassino efferato, ma uccide solo esseri malvagi. Ha una spada di ferro, ma per i mostri ne usa una d’argento..

    Efferato a me sa di legalese…
    Non se è la traduzione di Merciless, ma se lo è io avrei preferito anche banalmente “senza pietà”.
    Poi… che diavolo vuol dire la prima frase in sé? Un assassino per me non è efferato se ammazza solo esseri malvagi.
    Sembra quasi una scusa.
    Si, è un figo, un duro, un assassino con i controcoglioni.

    Ma suvvia. E’ anche politically correct, ammazza solo i cattivoni malvagi, anzi… andiamo sul sicuro e raddoppiamo ammazza solo i MOSTRI MALVAGI!

    Questa presentazione è solo italiana? Perché se c’era anche in inglese me la sono persa :p.

    Io sul retro di The Last Wish leggo:
    “Geralt de Rivia is a witcher.
    A cunning sorcerer. A merciless assassin.
    And a cold blooded killer.”
    Certo, piovono aggettivi, ma mi sembra molto più incisivo.

    Anche riguardo allo strigo secondo me non ci volevo molto a tradurlo meglio.
    Strigar, strigor, strigan, ostregheto, zappamostri, scassastreghe, demostrizzatore. Mi sembrano tutti meglio. E volendo si può fare di meglio.

    Poi il titolo… “Il guardiano degli innocenti.”
    Ma quali innocenti? In witcher non ho notato molti innocenti, ci sono persone ambivalenti e comparse. E Geralt ha sempre problemi a decidere chi difendere.

    “L’ultimo desiderio” non era meglio? Che si legava perfettamente a uno degli ultimi racconti.

    Qualcuno sa dirmi se la traduzione in italiano vale la pena?

  25. Il titolo “Il guardiano degli innocenti” e il riferimento a “ma uccide solo esseri malvagi” sono importanti elementi per capire, ancora una volta, cosa gli editori pensano dei lettori.
    Gli editori pensano (forse a ragione) che i lettori siano stupidi e che senza un esplicito riferimento al “i Buoni picchiano i Cattivi” possano rimanere traumatizzati.

    Non c’è da stupirsene: il Rosa non segue forse regole specifiche? Il lieto fine ci vuole, anzi è preteso, come leggevo in un manuale dedicato alla scrittura di romanzi rosa.

    Anche il Fantasy per l’Itaglia deve seguire regole specifiche e quando non le segue a sufficienza, beh, si aggiunge qualche nota qua e là per rassicurare il pubblico.

    Qualcuno sta pensando a certi discorsi sentiti nel telefilm Boris?
    ^_^

    Anche quando gli eroi sono spacciati per reietti/peggiori (vedi Strazzu) alla fine dietro l’etichetta sono come sempre: fortissimi, belli ed eroici, senza macchia e senza paura (e che uccidono mostri brutti e cattivi perché non c’è nulla di più gradevole che vedere persone Nobilissime e Bellissime massacrare dei Brutti Poveracci… spettacolo magnifico quanto una nobile carica di cavalleria con corazze e spade lucenti che disperde una manifestazione di straccioni che chiedono “pane”… o una scarica di fucileria sui minatori in sciopero).

  26. Effettivamente il titolo “Il Guardiano degli Innocenti” è davvero poco adatto.

    La cosa peggiore comunque sono i finti antieroi, quelli che ruttano e sputano, ma poi salvano il bimbetto in difficoltà o la donzella in pericolo.

    Da Orchi a Le Cinque Stirpi il fantasy è pieno di esempi del genere.

  27. Inizia con una trombata e continua con un massacro nella taverna. Direi che almeno è un bel modo per attirare l’attenzione del lettore.

    Avete ragione: “il guardiano degli innocenti” non ci sta proprio a dire una mazza (poi dalla descrizione italiana sembra di avere a che fare con una delle Winks). Io mi sarei accontentato anche di “Lo Strigo” come titolo

    @Duca: in inglese non mi sembrava facesse così schifo (era semplice, ma difficilmente equivoco). L’hanno tradotto alla cazzo di cane? (te lo chiedo perché avevi letto alcuni dei racconti in inglese)

    PS: sono io che sono Nerd o quello nella copertina italiana è Sephirot di FFVII?

  28. @Duca: in inglese non mi sembrava facesse così schifo (era semplice, ma difficilmente equivoco). L’hanno tradotto alla cazzo di cane? (te lo chiedo perché avevi letto alcuni dei racconti in inglese)

    Può essere.
    Bisognerebbe saper leggere in polacco: può anche essere che il traduttore inglese lo abbia abbellito e quello italiano sia stato fedele all’originale.

    PS: sono io che sono Nerd o quello nella copertina italiana è Sephirot di FFVII?

    È la maledizioni di avere lunghi capelli bianchi, una spada e vestirsi di nero. Un funerale tra albini samurai deve sembrare una riunione di cosplayer.

  29. Ahahahah!Bellissima

    Comunque intendevo un’altra cosa. Sephirot non era proprio albino: aveva i capelli d’argento,ma la pigmentazione era uguale a quella di Aerith e Cloud. Basta guardare il video della morte di Aerith su youtube (l’ho già detto che sono Nerd,vero?).
    Tecnicamente anche Geralt non è albino perché l’albinismo è un disordine congenito, mentra lui ha perso la pigmentazione della pelle dopo l’uso di ormoni,droghe ed erbe (bambini non dopatevi per uccidere i mostri). In ogni caso la sua pelle dovrebbe essere bianca come un lavandino di ceramica.
    Il macho men in copertina invece è abbastanza colorito. Almeno non hanno copiato Miyazaki stavolta 😀

    Riporto il brano in cui si parla dello “sbiancamento” (la funzione di ricerca nei PDF è una di quelle cose che mi salverà la vita prima o poi):

    Yes, Kaer Morhen. I underwent the usual mutation there, through the Trial of Grasses, and then hormones, herbs, viral infections. And then through them all again. And again, to the bitter end. Apparently, I took the changes unusually well; I was only ill briefly. I was considered to be an exceptionally resilient brat . . . and was chosen for more complicated experiments as a result. They were worse. Much worse. But, as you see, I survived. The only one to live out of all those chosen for further trials. My hair’s been white ever since. Total loss of pigmentation. A side-effect, as they say. A trifle.

  30. PS: sono io che sono Nerd o quello nella copertina italiana è Sephirot di FFVII?

    aaaaaaahh ovvvoveeeee: the witcher ( si mi piace di piu come nome) è nato 4 anni prima di ffVII quindi modera le parole, puo darsi che anche l’autore di claymore(il manga) si sia ispirato a the witcher per il tema: tipi solitari caccia mostri con spada.

  31. Dare la caccia ai mostri è un’usanza comune.
    Poi le cose variano in base ad altri elementi come ambientazione, tipi di mostri, abilità del cacciatore, motivazione della caccia, gruppo di riferimento, ecc.
    La cosa certa è che i cacciatori di mostri hanno un antagonista assicurato con anche la garanzia per 2 anni.

    Oltre a Claymore, il primo esempio che mi viene in mente sono i fratelli Winchester. (Supernatural)
    Il secondo è Buffy. (anche se caccia una tipologia molto specifica)

    In Witcher però si nota di più il sottinteso: “A volte il vero mostro sono gli esseri umani.”

  32. i libri tratti dai videogiochi (insieme a troisi, ghirardi e compagnia) sono il motivo per cui mi sono detto “posso farcela anche io”.
    ho preso quello di mass effect, giusto per vedere contro che genere di concorrenza sarei andato a scontrarmi: nulla. non che fosse così brutto o cosa, semplicemente “uninspired at its finest”. banalità, piattezza, mancanza di eventi degni di nota, ritmo basso persino nelle (scarse) sparatorie.
    l’unico momento che ricordo è quando un biotico krogan fa rimbalzare via una piccola astronave che stava precipitandogli addosso.

  33. @Hellfire:
    Beh, non sono libri scritti per essere belli. Sono libri scritti su commissione da mestieranti, pensati per essere finiti nel più breve tempo possibile dall’uscita del videogioco. Libri su cui nessuno spenderebbe energie creative più del necessario, e che soprattutto sono pensati per non offrire nulla di più o di diverso rispetto a ciò che dava il videogioco (con la differenza di essere molto meno immersivi del videogioco, per costituzione del medium libresco).

    Comunque leggo con piacere questo post del Duca. Giusto una settimana fa avevo scorto il volumozzo in libreria, e avvicinato dalla fama dell’autore avevo letto la quarta. Che dire: non mi aveva fatto una grande impressione, nonostante il bene che mi si era detto di Sapkowski, e non l’ho preso.

  34. non sono libri scritti per essere belli. Sono libri scritti su commissione da mestieranti

    veramente, almeno questo di mass effect, è scritto dallo stesso sceneggiatore del gioco.
    non che sia sinonimo di qualità, anzi, ma mi serviva anche per cercare di capire come immaginasse le sue scene su carta.
    insomma, lo sapevo benissimo fosse una cagata.

    riguardo the witcher: non sottovalutatelo, mentre tutti gli altri sanno solo riempirsi la bocca di “dark, mature and gritty” sapkowski ne è padrone sul serio.
    è un fantasy con tematiche moderne.

  35. riguardo the witcher: non sottovalutatelo, mentre tutti gli altri sanno solo riempirsi la bocca di “dark, mature and gritty” sapkowski ne è padrone sul serio.
    è un fantasy con tematiche moderne.

    L’unico motivo per cui sono riuscito a completare la lettura, senza sforzo (tranne lo scoglio iniziale dei primi due racconti che mi ha rallentato), è proprio per i contenuti.

    Avevo adorato il videogioco proprio per i “suoi contenuti/temi” (nonostante l’ambientazione noiosamente medievaleggiante) che, con l’immersione permessa dal gioco e senza doversi subire la scadente scrittura, non venivano in nessun modo danneggiati come invece avviene leggendo il libro. Credo che aver apprezzato il suo approccio al fantasy “al di là della scrittura” mi abbia aiutato molto nella decisione di non mollare con il secondo racconto.
    Dal terzo racconto ci sono vari elementi di lulz (mal sfruttati) nel modo in cui usa le fiabe tradizionali che mi hanno invogliato a completare la lettura.

    Peccato che sia scritto in un modo che porta i coniglietti a gridare vendetta al cielo (controllato su traduzione italiana, inglese, spagnola e -con la merdosa traduzione automatica di google- sull’originale polacco per un dubbio che mi era venuto). Magari scriverò un commento più avanti. ^_^

    In due parole: acquisto sconsigliato.
    Leggete qualche pagina, perlomeno fino a tutto il primo dialogo con Velerad, prima di decidere l’acquisto.

  36. @Hellfire: grazie.
    Comunque, sia l’autore dei libri di Mass Effect che quello dei libri di Dragon Age sono i lead writer e sceneggiatori delle rispettive serie.
    Sono game designer e scrittori di videogiochi che si sono cimentati su un altro media. In particolare Karpyshyn, l’autore di Mass Effect, ha all’attivo un bel numero di giochi di ruolo validi:
    Baldus Gate II e l’espansione Throne of Baal (che non sono fra i miei giochi preferiti solo perché non amo le ambientazioni classiche di DnD), il primo Kotor (un gran bel gioco, con un buon twist non telefonato).

    Non sono degli scrittori di romanzi professionisti (e hanno un limite di tempo molto stretto per sviluppare e pubblicare la storia in modo che l’uscita del romanzo coincida con il picco di interesse per il videogioco, limite che altri autori non hanno), ma almeno conoscono bene la loro ambientazione e i loro personaggi. Sono molto meglio della media dei racconti tratti dai videogiochi e possono essere un ottimo passatempo da spiaggia per chi ha amato la serie, ma non ci si può aspettare troppo (una storia eccezionale e innovativa o un ottimo stile). I romanzi devono essere solo piacevoli propaggini del videogioco

  37. Salve a tutti,
    solo per esser precisi (e ovviamente scassaballe) riguardo a Sapkowski, il processo che ha prodotto libri e videogioco non e’ quello del “romanzo spinoff del videogioco” come nel caso di Mass Effect, Warcraft, tutte le boiate di D&D e sarcazzo cos’altro ma a rovescio. Che io sappia Sapkowski ha iniziato a scrivere di Witcher/Strighi/Strizzamostri in crisi d’identita’ un BEL po’ prima che il gioco fosse prodotto… qualcosa come 10 anni prima mi risulta.

    In questo caso la direzione di sviluppo e’:

    LIBRO —> VIDEOGIOCO

    non il rovescio

    Puo’ anche darsi che il videogioco sia riuscito meglio del libro a livello di storia (il libro non l’ho letto e il videogioco e’ bello ma ha i comandi che mi fan venire l’orticaria) facendone una delle eccezioni per cui uno spinoff (il videogioco) sia riuscito meglio dell’originale (il libro)

    Chaotic Alea

  38. Ciao, sto leggendo ora il guardiano degli innocenti.
    al momento sono allo scoglio dei primi due racconti, che devo ammettere essere pessimi.
    Il tutto è freddo e distaccato, mi sembra di leggere i racconti su Solomon Kane di Howard. Solo che tra i due passano circa 70 anni…
    Comunque si legge facile, finisco e poi mi farò un’idea più precisa.
    Intanto buon proseguimento a tutti.

  39. Caro Duca, ho letto il guardiano degli innocenti: fa cacare.
    L’ho anche recensito dicendo che, appunto, fa cacare.
    Se non l’ha ancora letto il mio modesto avviso è di non farlo e di giocare ai vari The Witcher che invece sono spettacolari.

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