Per il secondo anno dedico San Valentino a Gamberetta.
San Valentino, festa che vorrebbe essere dedicata a un alto sentimento, quello dell’Amore, e che invece si riduce a rito consumista per relazioni consumiste, coppie instabili unite dalla pulsione a fornicare come cani in strada. Sull’altare del profitto di albergatori, cioccolatai e sexy shop viene sacrificato il più nobile dei sentimenti in un trionfo della superficialità delle relazioni e delle emissioni di fluidi disgustosi.
È questo l’Amore, un colare di muco genetico a macchiare le lenzuola o sputato nel lavandino?

No, l’Amore è un sentimento più elevato.
Per questo anche quest’anno vi invito a dividere in due aspetti ben diversi la festa di San Valentino: da una parte la bestiale attività fornicatrice, svuotata di senso, che consumerete con la vostra o il vostro partner senza sapere se “l’eterno amore” sarà ancora tale il mese dopo; dall’altra parte tutto l’opposto, autentico Amore Puro svuotato di ogni bestialità emissiva, di ogni fornicante onanismo, di ogni miserabile copula… brindare all’autentico sentimento di Amore eterno che ha per Lei ogni fan di Gamberetta, maschio o (preferibilmente) femmina che sia.

Ho scelto anche quest’anno, in attesa di valutare la sostituzione con la nuova illustrazione ufficiale (non ancora svelata), di rappresentare la Dea Gamberetta con l’adorabile Estelle di Tales of Vesperia:

in quel disegno rappresenta al meglio il volto della Dea come io lo immagino e in più mi piace, tramite Estelle, ricordare la nostra Dea come era anni fa, più allegra e deliziosamente sbarazzina, più desiderosa di educare i lettori, in fondo più impetuosamente ingenua, mentre ora un velo di consapevole cinismo e di durezza, di fronte all’idiozia dei lettori italiani medi, né marchia la disillusione e la perdita dell’entusiasmo iniziale.

Il brindisi è stato accompagnato con crostatine di frutta e gamberi argentini saltati in padella con sale rosa dell’Himalaya e sfumati con un calice della stesso Champagne del brindisi. Prosit!

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Lo Champagne scelto è l’Oeil de Perdrix (occhio di pernice) di Jean Vesselle, récoltant manipulant di quelli davvero seri e appassionati. Si tratta di un rosé di colore pastello molto pallido, delicatissimo, che nasconde dentro di sé tutta la potenza espressiva di un pinot noir in purezza di Bouzy, grand cru della Montagne de Reims, area in cui il pinot noir si esprime al meglio (lì c’è anche la leggendaria e costosissima maison Krug). Grand cru indica un’area che produce uve di valore 100% nella classificazione ufficiale, pari ad appena il 9% dei vigneti dello Champagne (sotto vi sono i Premier cru, dal 90-99%, e poi i territori meno validi, dal 80% in su).

Eleganza, delicatezza e potenza espressiva assieme in un rosé antico, nobile e intransigente, che non accetta compromessi di produzione. Non è un Rosé de Saigné (in cui si ottiene il colore per parziale macerazione a contatto con le bucce, 1-2 giorni con tutte le difficoltà legate all’incidenza dei tannini delle bucce sul prodotto finale, unico metodo permesso in Italia) e non è nemmeno un Rosé d’Assemblage (metodo più diffuso in Francia, vietato in Italia, in cui si mischia un vino bianco con un vino rosso per creare la base da spumantizzare): è l’antico Oeil de Perdrix, in cui si fanno (di solito) surmaturare leggermente le uve e le si vinifica in bianco, con quindi un contatto minimale con le bucce, ma grazie alle uve scelte passa comunque un po’ di colore che ricorda un po’ il rosa dai riflessi ramati del salmone affumicato (o l’occhio di una Pernice morente, secondo i francesi).
Pochissimi lo producono perché è troppo difficile fare un buon lavoro e spesso non ne vale la pena: lasciando lo Champagne così ottenuto ad affinare per altri 5-6-7 anni sui lieviti, perderà comunque il colore che collasserà riducendosi a uno splendido oro antico ramato ed evolverà profumi e sapori ancora più incantevoli (come il Krug Grande Cuvée, con il suo trionfo cremoso di noci in bocca, 150-180 euro a bottiglia).
Quello di Jean Vesselle, 36 mesi di affinamento sui lieviti, è considerato uno tra i migliori (o il migliore) Oeil de Perdrix e costa un giustissimo 35-50 euro.

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Il naso è di grande eleganza e chiarezza dei profumi: dominato da frutti come le fragoline di bosco, le more, i lamponi (ma non aciduli come il ribes, sempre morbidi e delicati); da fiori come il geranio e la rosa; da sentori di delicata pasticceria e vaniglia che ricordano un po’ la pasta frolla di una crostatina. Non è particolarmente ampio né stupefacente per quei sentori di grande evoluzione che dopo appena 36 mesi non ha avuto proprio l’occasione di evolvere.

In bocca si conferma identico al naso, segno di un prodotto di livello elevatissimo, e le delicate bollicine massaggiano la lingua invadendola con sapori di succo di pesca e frutti come la fragola, uniti a note di sapori profumati come quello delle rose (chi ha bevuto infusi con boccioli di rose può immaginare facilmente le note) assieme a una freschezza di lampone che fornisce la basse possente su cui si costruisce questo Champagne che sembra dolce e fatto per i dolci (lo scoprii in una serata dedicata agli Champagne della Montagne de Reims, proprio abbinato a una crostatina con crema e frutta), ma è invece un brut da appena 6 grammi/litro di zuccheri. Lunga persistenza dei profumi in bocca, incantevole.


Se non funziona prova qui ▼

Voto finale: 88-91 (alla serata il relatore, che stimo moltissimo, suggerì 88).
Premio colore, eleganza al naso, struttura, persistenza ed eleganza in bocca: 91/100.
Di più è esagerare, di meno è crudeltà.

La speranza nel festeggiare questa ricorrenza, mia e dei suoi numerosissimi ammiratori, è ancora quella dell’anno passato:

Mi piacerebbe vedere Gamberetta di nuovo come era una volta, allegra e piena di entusiasmo. Diversa da come sono io, disilluso e cinico. Magari con un blog nuovo, dedicato ai suoi interessi letterari attuali e non alla pessima condizione del fantasy italiano.

Questa volta però la speranza non è più solo tale.
Cosa mi fa pensare che la situazione possa cambiare? Prima di tutto una questione puramente umana: io e una cara amica di Gamberetta stiamo cercando di farle trovare la voglia di scrivere e di comunicare le sue passioni al pubblico. Ignorando i gruppetti di troll che, confrontati con la massa enorme e (spesso silenziosa in pubblico) dei fan che sono apparsi nel tempo (quando era sparita, in tante mail degli ultimi anni o anche ora col concorso per l’illustrazione), appaiono una quantità bassa in modo ridicola.
Ossessivi, spesso in palese reato di stalking o di istigazione pubblica allo stupro (come raccontato qui), ma in numero ridotto. Molti scrittori fantasy italiano hanno ben più persone che li disprezzano e molti meno fan.

autrice_punto_di_rotturaVolete vederla così?
Ci sono soggetti che ottengono un’erezione solo se riescono a far piangere una ragazza.
Vari troll di Gamberetta ci provano inviandole insulti gratuiti, in modo ossessivo, per mesi.
Fallendo nello scopo. È possibile definire “uomini” individui simili?

In secondo luogo un segno divino.
Ieri a metà pomeriggio stavo pensando che, sfortunatamente, mi ero scordato di andare in pasticceria a comprare delle crostatine con la crema e le fragoline sopra, possibilmente con anche una bella fragola piantata al centro. Sarebbero state ideali per le foto del brindisi, molto in stile con le foto degli otaku su Sankaku Complex che festeggiano l’eroina preferita di un anime (vi rimando alla Hall of Infamy in fondo a questo articolo oppure qui per i compleanni).

Però non ci avevo pensato per tempo. Amen. Avevo i miei bei gamberi argentini e lo champagne scelto mesi prima, per cui perfetto così. Giusto? No. Alle dieci e mezza di sera torna mio fratello dalla lezione di karate e una sua collega di grado inferiore che si diletta di corsi di pasticceria, e che per far pratica ogni tanto si trova coi dolci fin sopra la testa e deve regalarli, gli aveva regalato alcuni biscotti e quattro crostatine quasi identiche a quelle che interessavano a me. Curiosamente tornano anche i tempi: le ha fatte probabilmente proprio a metà pomeriggio, quando mi venne l’illuminazione.

Non è forse questo un segno della Dea, nella sua natura immortale e atemporale, che ci dice che dobbiamo avere fede e continuare a glorificarla in attesa del Suo vicino ritorno?

 

18 Replies to “Brindisi di San Valentino per Gamberetta!”

  1. Credo di voler bene a Gamberetta pur non conoscendola: la apprezzo tramite il suo blog e le sue riflessioni, mi piace il suo piglio, penso abbia carattere e più palle di un Ussaro napoleonico; per questo mi unisco al brindisi…ma con un vino più prosaico, e comunque non sia mai che parli francese (mèrde la France! PO-POROPPO-PPOPPOO-PPOOOOOO! PO-POROPPO-PPOPPOO-PPOOOOOO! ). la mia proposta è: grignolino dei Monferrato Casalese DOCG vendemmia 2010, dal colore rosso rubino chiaro con tendenza all’arancione, e il sapore asciutto, leggermente tannico, gradevole e amarognolo (non so come lega coi gamberetti, essendo barotto da venti generazioni gli unici frutti che mi mangio sono quelli di terra).
    …anche se in questo fausto giorno avrei preferito fornicare in un awesome threesome con Nihal, Dubhe e Adhara *_* belle troiette orecchiute…^_______^

  2. Bello il Grignolino. A me, sempre a tema rossi piemontesi, piace moltissimo il Ruché di Castagnole Monferrato. I nebbiolo in generale mi interessano poco (e comunque per motivi di soldi e di prontezza di bevuta preferisco un Barbaresco a un Barolo), ma passando in ambito spumanti per me Altalanga se la gioca alla pari col Trentodoc e dietro c’è la noiosetta Franciacorta.

  3. Uh, ho sbagliato ricorrenza °_° Sì, sì, la celebrazione è stata bella lo stesso. Ma il virile scapitozzamento della bottiglia era qualcosa di notevole. Ora che cambierà avatar non avremo più manifestazioni del genere? 🙁

  4. Non lo so. L’avatar nuovo è utile per usi ufficiali di Gamberetta stessa, poi i fan possono usare interpretazioni alternative a piacere.
    Metterò il nuovo avatar nell’immagine di sidebar, questo sì, poi per articoli di questo genere valuterò se sostituire Needa e/o Estelle con il nuovo.

  5. Hei Duca, che gentiluomo corteggiatore che sei!
    Vedo che mostri competenza nel campo enologico e del buon bere, hai seguito qualche corso per sommelier?
    Curiosità frivole a parte, tu che hai un certo rapporto con gamberetta pensi che tornerà a scrivere con assiduità?
    Lei è una figura importante nel panorama fantastico italiano, avendo insegnato a non pochi il rigore e la dignità di questo genere. Sarebbe una buona cosa che tornasse.

  6. hai seguito qualche corso per sommelier?

    Come infarinatura generale ho seguito il corso per sommelier AIS, ho passato l’esame di gennaio e ad aprile ci sarà la consegna dei diplomi presso le cantine Berlucchi (quelli del Max Rosé con cui festeggiai Gamberetta l’anno scorso).
    Il terzo livello era molto noioso e la rigidità dottrinale e di immagine di AIS, se uno ha la fortuna di incontrare bravi relatori, non si percepisce. Ho avuto la fortuna di avere come relatore per diverse lezioni del primo e secondo livello Guido Invernizzi, esperto di spumanti straordinario che irradia una passione contagiosa per l’argomento.

    gamberetta pensi che tornerà a scrivere con assiduità?

    Penso di sì. Proprio con assiduità no, ma con una certa costanza sì. Confido che una comune amica e i messaggi di apprezzamento riescano a convincerla. Sicuramente non prima di aprile, però.

  7. Penso di sì. Proprio con assiduità no, ma con una certa costanza sì. Confido che una comune amica e i messaggi di apprezzamento riescano a convincerla. Sicuramente non prima di aprile, però.

    Scrivo al volo perché devo scappare.
    Conosco superficialmente le vicende del blog di gamberetta perché essendo nuovo della blogsfera l’ampiezza della mole di discussioni che contiene non mi permette al momento di farmi un quadro completo.
    Suppongo però che lei sia amareggiata dalla stolidezza di parte della platea e del mancato miglioramento della qualità della letteratura fantastica nostrana che forse lei auspicava dentro di sé.
    Tu cosa ne pensi?

  8. Ma questo Oeil de Perdrix sarebbe in pratica un blanc de noir con uve surmaturate?

    Fondamentalmente sì, visto che viene vinificato in bianco. La difficoltà sta proprio nell’aver uve progettate in modo adeguato per ottenere un buon rosé (come colore e sapore) senza adottare le due strategie tipiche. Sembra strana, ma sia il relatore che altre fonti su internet l’hanno spiegata così.
    Escludo ovviamente la terza strategia storica usata in Champagne (citata in un manuale di ampelografia di inizio ‘900), ormai illecita: addizionare un goccione di colorante concentrato. ^_^”
    Pure io ero convinto, come credo molti non conoscendo questo metodo “storico” che i libri ormai molto raramente citano (nessuno dei miei libri sullo champagne “oggi” ne parla), fosse frutto semplicemente di una macerazione “di una notte” (10-12 ore) a contatto con le bucce…

  9. Magari con un blog nuovo, dedicato ai suoi interessi letterari attuali e non alla pessima condizione del fantasy italiano.

    sottoscrivo. Le recensioni di fantasy italiano. Sono utili per vedere quali sono gli errori più comuni e come evitarli. Solo che dopo un pò ti deprimono fino al punto che non vuoi più interessarti a romanzi e scrittura.
    Al contrario Assault Fairies (sono solo a pag 25)o gli articoli sul New Wierd mi hanno aperto nuove prospettive su quello come scrivere o su come miscelare le proprie idee.
    Per farla breve costruire qualcosa di nuovo fa respirare meglio tutti.
    Per quanto riguarda gli articoli sulla scrittura di Gamberetta è sempre stata onesta nell’indicare una bibliografia. Insomma non ha mai fatto passare le tecniche come farina del suo sacco. E questo bisognerebbe enfatizzarlo di più.
    Dopo questa captatio benevolentiae, dichiaro che non riesco proprio a chiamarla dea. XD
    Vapor-omaggi

  10. Dopo questa captatio benevolentiae, dichiaro che non riesco proprio a chiamarla dea. XD

    Puoi anche virare da Dea, o l’equivalente giapponese Megami-sama, a Hime-sama (principessa, suggerito da Gamberetta) oppure Ebi-sama (signora -nel senso di superiore- Gambera/Gamberetta) o Ebi-sensei (maestra Gambera/Gamberetta). Eviterei giusto Ebi-chan (Gamberettina) che è troppo intimo.
    Ebi-chan non lo tenterei nemmeno io, a meno di non voler morire in modo molto doloroso. Sarebbe a livello di rischio del ritardato che via email la chiamava “cucciola” (cita il fatto qui).
    Citando un commento precedente

    tu che hai un certo rapporto con gamberetta

    ecco, il livello del rapporto tra noi è “Sì, mi signora” camminando all’indietro per venti metri prima di potermi girare di spalle. Circa.

  11. Gamberetta mi ha insegnato ad amare di nuovo la lettura, spero che riprenda a scrivere su un nuovo blog e che completi il romanzo di Silvia ed Assault Fairy.
    Seguo i Gamberi dal primo manuale di scrittura e nn ho mai commentato per dire grazie….. lo dico ora GRAZIE GAMBERETTA!

  12. “Ossessivi, spesso in palese reato di stalking…”
    Non sei forse tu un ossessivo in meno palese reato di stalking?
    Un fan di entrambi.

  13. No, io ho l’autorizzazione personale di Gamberetta per adorarla e fare da guida del fan club. In più non c’è fastidio per Gamberetta e in realtà la sento pochissimo quasi come tutti gli altri perché è sempre impegnata… ^_^””
    L’articoolo 612-bis recita:

    chiunque reiteratamente, con qualunque mezzo, minaccia o molesta taluno in modo tale da infliggergli un grave disagio psichico

    Che è la definizione di quanto faceva e, ancora un pochino, fa uno sparuto gruppetto di fan di Licia Troisi, D’Andrea GL (no, scusate, non penso abbia fan) e in generale Ignoranti Istituzionalizzati (ovvero studenti di liceo o laureati in lettere che sanno benissimo di stare ricevendo nozioni-spazzatura rispetto agli standard di altri paesi e del buon senso, ma devo giustificare i propri carnefici -il Ministero dell’Istruzione- per non accettare interi anni gettati nell’immondizia).
    È più o meno come essere autorizzati a spulciare tutto e interessarsi di ogni cosa per fare il biografo ufficiale.

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