Oggi un solo video, però lungo 14 minuti e con vari coniglietti.
È un video importante che merita di essere visto con attenzione: tratta l’installazione, gestione e manutenzione ordinaria del coniglio domestico.
Il video è facilmente comprensibile essendo in lingua giapponese, il linguaggio di un popolo che ama i conigli e quindi il più naturalmente adatto a esprimere concetti che li riguardano. Naturalmente i conigli capiscono benissimo anche la lingua del luogo in cui si trovano, che di solito nei loro manuali d’addestramento è definito per comodità Ruritania e cambia confini in base allo scenario geopolitico del piano d’azione. Tutti i documenti vengono distrutti prima che gli umani possano vederli, ovviamente.


 

6 Replies to “I Coniglietti del Venerdì (122)”

  1. E pensare che ci sono persone che una volta ottenuto un lavoro non studiano nient’altro.
    Hanno osservato il mercato del futuro, capendo quale tipo di clienti avranno. Hanno deciso di investire in corsi di aggiornamento per i dipendenti per venire meglio in contro ad essi, è bello sapere che le prostitute brasiliane sono più intelligenti di molti dei nostri quadri aziendali.
    Ingranaggi random.

  2. Situazione che puzza.
    Tizio che misteriosamente viene accreditato pur essendo un criminale già noto. Misteriosamente riesce a portare una pistola. Misteriosamente riesce a collocarsi in prima fila. Misteriosamente le guardie non sono collocate in modo proprio da evitare l’accesso al palco. Misteriosamente fa fuoco e l’arma non spara.
    E miracolosamente il tizio sopravvissuto si getta contro l’assaltatore, facendo così la figura dell’eroe / politico con le palle di fronte al mondo.
    Se anche avesse sparato, lui non aveva possibilità di fuga. Era una situazione da “martire”. Tant’è che poi si fa prendere e anche riempire di calci quasi senza reagire, quando in realtà è in una situazione in cui un disperato poteva benissimo tentare una fuga. Aveva ben chiaro che comunque fosse andata non poteva fuggire.
    Possibile, ma siamo nell’ambito del così improbabile da essere miracoloso.
    Tutti quei miracoli, tutta quella disponibilità al martirio e poi… o l’arma non ha sparato per un percussore difettoso/usurato (strano nessuna verifica e prova) o il proiettile (evenienza molto rara se non si comprano cartucce di bassa qualità o se non le si ricaricano manualmente posizionando male l’innesco) non ha sparato seppure percosso correttamente.
    Non ha lanciato una scarpa o portato un cacciavite dentro lo stivale con cui accoltellare il tizio… cioè, se portava un cacciavite l’avrebbe pugnalato con successo nel cuore o nel cranio, magari uccidendolo per l’emorragia (non è un giovinotto).
    Se usassimo il rasoio di Ockam suona di evento progettato a tavolino per attirare l’attenzione e aumentare i consensi di quel politico.
    Però è anche vero che il mondo è più strano e bizzarro di quanto sia ragionevole pensare, per cui probabilmente non si saprà mai come è andata (ovvero se la versione ufficiale coinciderà con la verità dei fatti).
    Vedremo cosa diranno i giornali nei prossimi giorni.

  3. Meno male che non aveva in mano una statuetta del Duomo di Milano. Quella si che sarebbe stata letale! Oppure avrebbe potuto sparargli nell’androne di casa o ancora (volendo proprio essere violento) chiedergli pubblicamente se gli piacesse la figa o meno. :O
    Questi attentati mi fanno venire l’ansia per quanto sono cruenti. In che mondo pericoloso viviamo? Dove nemmeno chi dovrebbe subire un danno lo riceve? D’ora in poi uscirò solo armato di Super Liquidator.
    Riflettiamo.

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