Promemoria per il concorso dedicato ai racconti Steampunk.
Qui trovate tutte le informazioni e qualche spunto. Leggete anche i commenti: potreste trovare le risposte ai vostri dubbi, pure a quelli che non pensavate nemmeno di avere.

Oggi è il 7 giugno: sono passati tre mesi e mezzo dall’apertura del concorso e mancano due mesi alla chiusura degli invii. Questo è il periodo in cui mi aspetto che gli aspiranti partecipanti, dopo essersi adeguatamente informati nei mesi scorsi, provvedano a scrivere e inviare le loro opere. Avete avuto tutto il necessario per informarvi, decidere se vi interessava e, considerando che ci sono ancora BEN due mesi (che dal mio punto di vista sono più che sufficienti per fare un lavoro ottimo), mettervi a lavorare seriamente per scrivere al MEGLIO delle vostre capacità. Avete anche ricevuto adeguati link con consigli di scrittura, per quelli tra voi che hanno superato la fase del Genio Dilettante Incompreso e sono passati a quella dell’Autore Consapevole.

Questo mese è anche l’ultimo utile per segnalare il concorso in qualsiasi spazio web in cui vi sia possibile farlo senza spammare (il vostro profilo su facebook, forum dedicati a fantascienza/fantasy/scrittura, i vostri blog, direttamente via mail a chi pensiate possa essere interessato). Ringrazio chi ha già provveduto nei mesi scorsi.

Per quale motivo segnalare il concorso?
Se vi interessa lo Steampunk, ma non volete partecipare, segnalare il concorso aumenterà le persone che ne saranno a conoscenza e di conseguenza i possibili partecipanti. Più partecipanti vi saranno e maggiori saranno le speranze che qualcuno partorisca un racconto decente. Mi pare ovvio che se vi interessa lo Steampunk avere un racconto decente in più, e GRATIS per giunta, può essere una buona cosa per voi. No?

Se invece volete partecipare avete ancora più motivi per segnalarlo. Perché? Avete cinque secondi per capirlo da soli.
Ok, ora ve lo svelo: se partecipate con un Bellissimo Racconto Che Di Certo Vi Farà Vincere (da ora in poi BRCDCVFV) e poi siete solo in sette o otto, quindi meno dei dieci previsti (numero minimo che ho imposto, abbassato rispetto al dodici iniziale), il concorso viene annullato e il vostro BRCDCVFV lo appallottolo digitalmente e lo getto nel Cestino di Windows. La soglia minima in realtà non credo sia un problema: nel precedente concorso, quello pornofantasy, i testi inviati erano stati ben diciassette.

In ogni caso il vostro BRCDCVFV riceverà molta più attenzione se potrà far bella mostra di sé in una piccola raccolta in eBook assieme a tre o quattro altri testi non altrettanto belli, ma comunque decenti. Vincere con l’unico testo che non faccia venir voglia di cavarsi gli occhi non è una gran vittoria: è come battere nella corsa un gruppo di ladroni crocifissi. Meglio vincere contro dei testi decenti, no?


C’è ancora tempo: se è troppo grosso RITENTATE!

Se il vostro racconto supera le 8.000 parole, il limite massimo tollerato, e siete sicuri di non poterlo sfoltire in qualche modo, NON RINUNCIATE a partecipare: basta poco tempo per produrre un nuovo racconto che rispetti i limiti! Eccedere al primo tentativo è NORMALE. Potete usare la stessa idea e gli stessi personaggi di prima, adattandoli a un nuovo svolgimento con una trama meno complessa e meno scene.

In ogni caso ricordate questo: evitare dettagli inutili, evitare di SPIEGARE ogni elemento, è un BUON modo di fare narrativa. Non dovete farcire di inutili spiegazioni il testo, solo dire ciò che serve alla storia e alla comprensione dei personaggi. Far agire i personaggi è il modo migliore per svelarli al lettore, narrare il loro background quello peggiore. Mostrate ciò che rende Pinco Pallino crudele, NON dite che è crudele: sarà il lettore a intuire il suo carattere. Quando vedete un ragazzo in abiti firmati da 4.000 euro e con la mercedes parcheggiata al fianco che spegne sigarette sui fianchi di un gattino, NON avete bisogno che una voce dal cielo vi dica che è un “ricco stronzetto viziato che tortura i gatti” per riuscire a capirlo da soli! Vi pare?
Un bravo autore lo si vede anche dalla capacità di ottenere la migliore scena possibile, chiara e meravigliosa nella mente del lettore, usando il numero minore possibile di parole. Le parole di troppo non solo non migliorano il testo, ma lo danneggiano diluendolo.

Non abbiate timore a gettare il lettore nel turbine degli eventi senza dare alcuna spiegazione: molti grandi autori di narrativa hanno fatto così. È un modo intelligente e razionale per stimolare la curiosità del lettore senza tradire mai il Punto di Vista del personaggio scelto. Lo Spiegone “perché il lettore è scemo e altrimenti si perde” è merce per gli incompetenti e per chi disprezza i lettori, come le merde subumane del Marketing e gli autori di pessimo fantasy (merde al di sotto del livello di subumanità) che insudiciano le librerie italiane.

Nel dubbio partecipate, non buttate il racconto!
Se anche non pensate di avere prodotto un BRCDCVFV, ma solo un racconto “forse nemmeno granché bello”, avete ugualmente un buon motivo per inviarlo e per far partecipare altre persone. Tutti i testi scartati, anche le peggiori zozzerie rigettate tra i conati di vomito, daranno spunti per migliorare la vostra scrittura: in forma COMPLETAMENTE ANONIMA verranno proposti per intero o a stralci per essere commentati e criticati.

Ripeto: IN FORMA COMPLETAMENTE ANONIMA (senza Nickname e senza Nome).
Nessuno vi prenderà per il culo perché avete scritto in un modo che fa strillare le scimmie sugli alberi visto che nessuno saprà che voi lo avete scritto (a meno che non lo diciate voi). Io eviterò lo stesso di essere troppo cattivo, tanto si ottengono solo più scocciature per sé che vantaggi per l’autore (“Oddio ke kattiveria!!! Ignorerò ogni kommento m snt ferita!!!“), ma in ogni caso evitare il pubblico ludibrio può essere una buona cosa, no? Soprattutto se è la prima volta che scrivete un racconto e avete solo bisogno di un po’ di aiuto per capire come ragionare sul testo.

E poi, siamo sinceri: è più facile che il testo vincitore venga inviato da chi è sul punto di scartarlo perché “non è così bello come sperava”, che non dal geniaccio che invia una stronzata abnorme con la più sincera certezza di aver prodotto un capolavoro per originalità e stile.

E per finire, siamo ANCORA più sinceri: da quello che ho visto in internet (o in libreria) e da come ho capito che tira l’aria in Italia, non mi aspetto di poter trovare qualcosa di abbastanza decente da meritare la vittoria.
Sta a voi dimostrare coi fatti che il mio cinismo è ingiustificato.

34 Replies to “Concorso Steampunk: mancano due mesi”

  1. Scopro questo blog giusto adesso (arrivando dalla Nave dei Gamberi, scoperto tardivamente pure quello)
    L’idea del concorso mi attira, ma di steampunk tecnologico sono un po’ a digiuno.
    in questo periodo mi sono fatto un pippone di storia vittoriana per un progettino steampunk con un amico, ma temo ricada nello Steampunk “prima generazione”, comunque chiedo:
    un trip nel Mesmerismo (con mesmer, l’abate faria e tutta la combriccola) è troppo gonzo e poco tech?
    Ciao Duca

  2. Sicuramente può rientrare nella parte di Historical Gonzo che è propria dello Steampunk ed è anche un buon spunto storico.
    Riguardo al suo essere “retrofuturistica” o ispirata alla visione del futuro che avevano nel passato (es: Robida per la prima fantascienza e Verne per il romanzo scientifico. Aggiungo una piccola nota: è erroneo distinguere le due cose cronologicamente e vanno invece distinte per costruzione: dal romanzo come modo per mettere al centro la scienza, al romanzo in cui la (super)scienza è elemento contestuale… l’uomo a vapore delle Edisonate è nello spirito della fantascienza più che del romanzo scientifico), dipende da quanto si imbottisce l’ambientazione e gli eventi di “futuro nel passato” e stramberie tecnologiche.
    Credo si possa fare senza troppi problemi, no?

    Come hai notato stiamo trattando un tipo specifico di Retrofuturismo Steampunk, non lo Steampunk in generale.

  3. Grazie anche ad Andrea Cattaneo (trackback sopra), a Joanna (FB) e a Dedo (thread nel forum di SBF). E agli altri che non mi vengono in mente perché ho la demenza senile un pochettino in anticipo.

  4. Animali meccanici a vapore rientrerebbero nello steampunk tecnologico? O é gonzo fiction?

  5. Gli automi sono un elemento a tema con l’Ottocento. Si possono usare sia quelli reali, come citazioni storiche, che potenziarli rendendoli veri e propri robot ante litteram, un elemento tecnologico retrofuturistico ancora più valido perché a tema con le fantasie degli scrittori del periodo (ri-cito come esempi: l’uomo a vapore e l’uomo elettrico delle Edisonate).
    Potrebbero andar bene. Se poi sono conigli ancora meglio, così hai soddisfatto anche l’elemento conigliesco. ^_^

  6. Sinceramente, pensavo di scrivere un raccondo Steampunk dalle tinte Noir, vedrò se riesco a buttare giù qualcosa di decente.

  7. @Zweilawyer
    Due! Ma uno ha inviato un’opera scopiazzata e dopo avergli copincollato in faccia l’opera che aveva plagiato (sbagliando pure, nel tramutarla da prima a terza persona, di correggere parte dello scopiazzamento più brutale) l’ho escluso dalla gara! ^_^

    Grazie per la paginetta linkata in alto.
    Per ringraziamento potremmo sculacciarci a vicenda dicendoci “sporcaccione! sporcaccione!”. ^_^

  8. Titolo e prime righe copiate con le modifiche minime… peggiorative. Dopo invece si discostava, ma era un guazzabuglio raccontato (sfiorava il limite minimo di 2.000 parole).

    Beh, come desiderava ha mantenuto l’ANOnimato.
    Il motivo per cui uno debba venire a rompere i coglioni spedendo robaccia scopiazzata mi sfugge.

  9. Tranquillo Duca, i coniglietti peró hanno una funzione marginale.

    La mia bozza é sulle 5000 parole, ma penso che una volta tolti gli infodump scenderó tranquillamente a 4000 o 3500.

    É una massa indegna del concorso? Dovrei scriverne un´altro piú corposo?

    Non voglio stuprare questa bozza cercando di annacquarla, é barbaro.

  10. Stare attorno alle 4.000-5.000 parole alla fine della prima stesura sarebbe perfetto, così se qualcosa non funziona si può modificare con ampissimo margine. Rischio di forare il limite pressoché azzerato.

    Meglio un bel racconto d’atmosfera in 4.000 parole che un brutto romanzo riassunto in 8.000.

  11. Duca, mi piace questo bisticcio tra passato futuro e coniglio. I miei racconti solitamente nascono già morti. Trattasi di morti viventi. Ahi ahi sono negata per tutti i tipi di tecnologia. Messa così ci vorrei pure provare, perchè sono intrigata dal coniglio. Scusami.

  12. @giorgia popeschich

    perchè sono intrigata dal coniglio

    I conigli sono belli.
    Prova, prova.

    @Tj

    anche se il coniglio mi attira *.*

    I conigli sono un concentrato di libidine pazzesca.
    Grazie per la segnalazione.

  13. Caro Duca,
    parteciperò, sperando di far meglio del racconto pornofantasy. Ho già un’idea molto cool in mente, spero tenga. Appena finisco la prima stesura cerco qualcuno a cui farlo leggere. Non ho per ora cosa da chiederti; ma segnalo due post di un blog che a volte parla spesso di steampunk. In questi post c’è un bel sunto schematico che mi ha dato molto a livello di atmosfera e cultura per il racconto.

    http://strategieevolutive.wordpress.com/2010/06/11/ingranaggi-parte-prima-steam/
    http://strategieevolutive.wordpress.com/2010/06/11/ingranaggi-parte-seconda-punk/

    Spero che le idee espresse in questi due post siano d’aiuto e possano essere in linea con le richieste del concorso – a me hanno aiutato tantissimo!

    Spirito Giovane

  14. Sì, visti.
    È minimale e non approfondito (d’altronde non era lo scopo dei due post), ma dice cose grossomodo corrette. Cose che ho già detto in varie sedi, ma d’altronde non c’è molta scelta: la maggiore parte dei dubbi che la gente ha sullo steampunk rientrano nell’ambito dell’indicare in risposta ciò che è autoevidente consultando le fonti (e con fonti intendo tutto: storia; storia delle tecnologie; fantascienza del periodo -incluse opere borderline fondamentali come Meccania del 1918-; romanzi scientifici del periodo; narrativa steampunk accertata; narrativa che probabilmente è steampunk anche se non ha l’etichetta ecc…).

    In ogni caso meglio leggere quei due post che niente. Confido che quando pubblicherà il suo testo sullo Steampunk faccia un lavoro approfondito e con abbondanti citazioni controllate bibliografiche e visive. Quanto meno ha citato Robida con la sua fantascienza (segnalando i veicoli volanti che già ispirarono Miyazaki nel Castello Errante, mentre le cose più interessanti sono ben altre!), su cui mi sgolo da tempo preferendolo di gran lunga al romanzo scientifico di Verne.

    Sono contento che abbia citato, in un post precedente, un saggio francese sullo Steampunk che avevo ordinato sulla fiducia e che ancora non ho letto… c’è speranza che sia un prodotto valido se lo loda tanto!

  15. In effetti nemmeno io so molto di steampunk,però l’idea mi piace molto. Fin da quando è stato pubblicato il concorso avrei voluto partecipare per cui,o adesso o mai più. Anche percè fra circa un mese e qualcosa andrò al mare e dopo non avrei più il tempo per scrivere nulla.
    Sto già iniziando a scrivere,spero di riuscire a creare qualcosa che rientri nei limiti della decenza e che sia leggibile. LOL
    Fin da subito ho avuto in mente l’idea di inserirci una Loli e dei conigli. *_*
    Anche se ho dei problemi al livello di coerenza storica. Ed ho una domanda: Duca,si può anche essere incoerenti a proposito di riferimenti storici e politici del XIX secolo? Ovviamente senza esagerare. Perchè nel mio caso non saprei di chi sono i possedimenti coloniali di certi stati. Farò delle ricerche,ma anche se sgarro un po’,va bene lo stesso?
    Grazie mille. ^_^

  16. La coerenza storica non è fondamentale, diciamo che sono più importanti le “citazioni”. Un trucco può essere quello di chiarire con alcuni piccoli dettagli che il mondo si è evoluto geopoliticamente in modo un pochettino diverso, così eventuali errori verranno visti come parte dell’Ucronia. ^_^

    Ad esempio, se in una pagina dico che il personaggio (un tedesco ad esempio) ha acquistato la sua sciabola durante il periodo passato come giornalista/attaché al seguito dell’esercito giapponese in Australia nel 1908, sto già chiarendo che qualcosa è andato diversamente rispetto alla vera storia.
    E ho fatto intuire che i rapporti durante il conflitto tra Germania Imperiale e Giappone non erano troppo negativi (forse la Germania ha dei contrasti con il Commonwealth britannico?), altrimenti il giornalista non sarebbe stato accettato al seguito dell’esercito.
    Ulteriori dettagli lanciati in giro (ad esempio che il giornalista non era al seguito dei giapponesi, ma delle truppe coloniali tedesche) potrebbero far intuire che i rapporti tra Germania e Giappone si sono consolidati e sono proseguiti ben oltre la missione Meckel. E sto, allo stesso tempo, suggerendo che il Kaiser non ha preso parte all’azione banditesca europea per rubare al Giappone i territori che si era conquistato in Cina nel 1895 (se quel conflitto c’è stato, si intende), perché se lo avesse fatto il Giappone avrebbe cominciato (come fece) a sospettare di non potersi fidare di nessuna nazione bianca.

    Se poi farò intuire, questa volta sbagliando senza volere, che l’Arabia Saudita è già indipendente dagli Ottomani ed è estesa su gran parte della penisola araba (perché ad esempio ambiento la storia presso Medina), il lettore potrebbe prenderla per un’altra scelta ucronica voluta! ^_^

    Idem se il Togo del 1895 dico che è francese invece che tedesco, può ugualmente passare per una consapevole scelta ucronica invece che per un errore se ho precedentemente chiarito che il lettore può e deve aspettarsi differenze con il “nostro” passato.

    Il problema viene, al più, quando le incoerenze paiono errori e non cambiamenti voluti: questo rientra nel discorso generale sul rapporto di fiducia che si instaura tra lettore e scrittore.

    È un po’ più chiaro, così?

  17. Grazie mille,ora è molto più chiaro e comodo. Spero lo stesso di fare una cosa decente e non esagerata. ^_^ Al massimo potrò dire di essermi divertita lo stesso. LOL

  18. Sono contento che abbia citato, in un post precedente, un saggio francese sullo Steampunk che avevo ordinato sulla fiducia e che ancora non ho letto… c’è speranza che sia un prodotto valido se lo loda tanto!

    Ho avuto modo di leggiucchiare e sfogliare l’opera tra ieri sera e oggi.
    Confermo la speranza che avevo: è un lavoro ottimo nel suo ambito e mi sento di condividere tutto l’entusiasmo di Davide Mana nei confronti di questo testo.
    Magari non dirà sempre le cose giuste al 100% (confido che tutte le sue conoscenze si vedranno nel dettaglio con il saggio che ha in lavorazione), ma grossomodo sullo steampunk -negli ultimi tempi- mostra di essersi aggiornato… e di certo ha buon gusto se si è lanciato su un’opera simile appena uscita, come me. Probabilmente ci siamo lanciati in simultanea, lol. ^_^

    Aggiungo un paio di note ulteriori per chi volesse acquistare Steampunk! di Etienne Barillier.
    Prima di tutto chiariamo la natura dell’opera. Nonostante le dimensioni NON è un’analisi dettagliata e uno studio dello Steampunk: le opere non vengono smembrate, studiate, citate nei punti più importanti per sottolineare gli elementi ecc…
    Se lo avesse fatto non sarebbe stato un agile e delizioso (mi piacciono l’impaginazione, la grafica e la gran quantità di immagini) libro di 356 pagine, ma una serie di almeno cinque volumi da 400 pagine. Non di meno. Probabilmente di più.

    Ma lo scopo non è analizzare, disquisire ecc… Barillier ci offre qualcosa di diverso e, a suo modo, più prezioso: offre una carrellata abbondante di opere di riferimento, sia Steampunk che Dieselpunk (la divisione, per quanto comoda -a me piace-, non è “vitale”) per tratteggiare e offrire spunti al lettore che desidera affrontare questo mondo immaginario fortemente retrofuturistico.
    Apprezzatissima la citazione dell’episodio “Cannon Fodder” da Memories, come esempio di Steampunk distopico (come già dimostrato da Gibson, non sempre il positivismo è presente dal punto di vista della visione luminosa del futuro… e nemmeno Meccania del 1918 ne offre una, se per questo).
    Non ci sono tutte le opere, nemmeno nell’ambito ristretto dei giochi/videogiochi, ma ce ne sono più che a sufficienza per dire che il libro ne presenta in abbondanza. E a me va benissimo così: comunque le cose più importanti che avevo scelto da molto tempo per il mio futuro articolo sullo Steampunk (quello in lavorazione da oltre un anno perché, ormai dovreste esserci abituati, piuttosto che fare un lavoro dozzinale, anche se è solo un articoletto per un piccolo sito internet, preferisco leggermi 5 libri in più e posticipare di un paio di mesi extra… un paio di mesi alla volta, si fa in fretta un anno ^_^) ci sono. Bene, ulteriore conferma che -come era ovvio conoscendo le fonti- erano buone scelte.

    L’indice analitico, come capita spessissimo con le opere cartacee, lascia un po’ a desiderare: gran parte dei titoli non è riportata, per cui bisogna sfogliare per trovare ciò che si cerca. Nulla di grave: l’abbondanza di immagini e l’ottima impaginazione rende il tutto uno scherzo, dopo la prima lettura.
    Graditissima la bibliografia (The Encyclopedia of Fantastic Victoriana, acquistato mesi fa, non poteva mancare! E si sente nelle citazioni storiche che fa anche il peso fondamentale dell’articolo di Nevins presente in Steampunk a cura di VanderMeer ^_^) e la sitografia. E si capisce, dalle fonti, perché molte cose fondamentali non vengono citate o hanno pochissimo spazio nonostante l’importanza fondamentale… ma su questo tornerò nell’articolo apposito.

    L’opera non è completa e non è molto dettagliata (addirittura scarna in molti punti), ma non potendo essere sempre approfondita in così poco spazio non credo che sia una cosa di cui lamentarsi, anzi: la sua funzione di testo introduttivo la svolge in modo eccellente, per quanto ho visto, proprio grazie all’effetto “valanga” di immagini e opere. Vale tutti i 25 euro di prezzo di copertina, anche di più.

    Acquisto consigliatissimo.
    E brava Giovanna bravo Mana.

  19. Duca, esiste già una traduzione inglese o mi ci devo buttare in francese? C’è una qualche preview per vedere se riesco ad afferrare la lingua (romanzi e saggi in francese non ne ho mai letti, tranne i librini facilitati e cazzosini al liceo)?

  20. Per ora è solo in francese. Ma si capisce bene e poi è più un superelencone commentato che altro: se anche ti scoccia interpretare il francese, segnati tutti i titoli in corsivo che vedi e cerca info in privato.
    Per un appassionato come me è stato un gran bell’acquisto. Avrei dovuto buttarci un occhio un paio di settimane fa, quando mi era appena arrivato, invece di aspettare di finire altro…

    Non mi risultano anteprime, ma potrei sbagliarmi. Io lo avevo comprato sulla fiducia.

    In inglese se ti interessa (rimanendo a tema “spunti fantascientifici storici”) c’è il Ventesimo Secolo di Robida. Val la pena anche solo per le 50 pagine del saggio introduttivo: bellissimo (ovviamente lo citerò nella bibliografia quando farò l’articolo sullo Steampunk visto che concordo con un sacco di cose scritte lì su come inquadra Robida nella storia della fantascienza… e per quel che scrive è assieme sia una fonte “storica” che di approccio per lo Steampunk: lui era punk prima che nascesse il concetto di punk).
    Di Robida a breve leggerò The Clock of the Centuries del 1902. Pare sia il primo romanzo di fantascienza in cui il tempo comincia a scorrere al contrario. Sottolineo: 65 anni prima che Dick scrivesse “In senso inverso”. Robida era un GENIO, un fottuto GENIO. Lo amo, anche se è un francese: in fondo non è colpa sua se è nato così. Meritava di nascere in una nazione meno indegna.

    Se è bello magari farò un commento lampo per segnalarlo.

  21. Magari il padre naturale era un glorioso soldato austriaco, che aveva ingravidato la giovenca gallica oppure un vigoroso ufficiale teutonico. Lo sanno tutti che il francesismo è un’afflizione genetica che si tramanda attraverso il cromosoma Y. 😀

  22. Dr. Geiger ha tradotto l’introduzione
    http://geigerdysf.splinder.com/post/22881375/steampunk-introduction-e-barillier

    Che trovi in francese qui:
    ftp://ftp2.moutons-electriques.fr/moutonsel/supplements/100-1.pdf

    Fortunatamente l’anteprima c’era . ^_^

    L’introduzione e la parte sulla radici letterarie nel XIX secolo sono fatte maluccio e si sente il peso dello scopiazzamento dalle fonti americane… infatti, se noti, di Robida mette giusto tre accenni contati. Avendo letto le opere da cui ha tratto il materiale, ho potuto ben vedere che si è giusto limitato a quello (e senza nemmeno approfondire troppo). Onestamente mi aspettavo di meglio, soprattutto da un francese: sono stati proprio loro a salvare dall’oblio Robida e poi se ne frega di citarlo in modo adeguato (Robida è importante anche come approccio “punk”, è OBBLIGATORIO citarlo se si fa un lavoro serio).
    Mi aspettavo di meglio anche perché la mia raccolta di citazioni e fonti era superiore: in teoria avevo comprato quel libro per imparare di più, non per vedere che mancava roba. -_-
    Pure i continui accenni allo stile Raygun Gothic si potevano evitare (ma considerando che non si degna di distinguere Dieselpunk e Steampunk, hanno un senso: è estetica DIESELPUNK completamente aliena a quella ottocentesca).

    Però avevo già detto prima che era poco dettagliato ecc… quindi nulla di nuovo.
    E nonostante tutti questi difetti rimane un’opera che MERITA un posto d’onore nella collezione di un amante dello Steampunk.
    Il bello viene dopo, con la carrellata di stimoli visivi, di opere indicate. E per questo è un’opera che merita il prezzo che ha. Anche se uno conosce quasi tutto quello che Etienne mostra, come è il mio caso, rimane un preziosissimo volume di sintesi e raccolta. E, lo ripeto di nuovo, è graficamente delizioso. ^_^

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