Categories: Vita del Duca

Tornato da Roma

Come già detto sono stato a Roma da venerdì sera a lunedì mattina, ospite dell’editore Alberto Gaffi, amicizia nata al tempo di Ebook Lab Italia 2011 quando fummo compagni di tavolo per due giorni, per dare un’occhiata alla fiera della piccola e media editoria Più Libri Più Liberi.
Sabato mi sono fatto i cazzi miei girando per Roma, a guardare monumenti e palazzi molto belli a fianco di distese di muschio e sassi senza un perché d’esser lì. I mediorientali che tiravano il moccio in terra (quei pupazzetti a goccia che si spiaccicano e riprendono la forma) erano il degno completamento trash: una dozzina di lanciatori di moccio (con sempre annessi due compari: immancabile il venditore di sciarpe) incontrati solo nel tragitto tra la Fontana di Trevi e il Colosseo. Comunque meglio loro del Giovanni Sbudellato, la grottesca statua del Papa a due passi dalla stazione di Roma Termini.
Orrendo il Cesso voluto dallo gnokko Rutelli (al buio almeno brilla?) e dall’aMMericano Veltroni, col loro architetto aMMericano pieno di idee aMMericane per l’Ara Pacis. In foto sembra una cagata, ma non rende giustizia all’opera: dal vivo è davvero orrendo, da rigettare il pranzo attraverso ogni foro del corpo. Il muro messo apposta per nascondere la bella chiesa che sta subito dietro è di un retard degno del Fantatrash.
Se facevano progettare la struttura a uno studente di architettura o di ingegneria edile veniva meglio. Anzi, era meglio la dignitosa teca provvisoria del 1938 che c’era prima. Potevano rifare una cosa simile. Un invito concreto di impegno civile: se vedete l’architetto Meier dal vivo e pensate di poterla passar liscia, fate mordere il marciapiede a quel porco yankee degenerato e sfondategli i denti con un calcio sulla nuca. Bastardo infame. Lui e la cricca di traditori che lo hanno assoldato.

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Domenica sono stato alla fiera.
Condivido il parere di Zwei a riguardo: sembrava una distesa di moribondi. Sguardi mesti, bare in spalla e in marcia verso la morte di gran parte di loro con gli scossoni della rivoluzione digitale. Poca gente al mattino, aumentata solo dopo mezzogiorno. Affari, mi hanno detto presso gli stand di due editori, scarsi come l’anno precedente. In generale un’atmosfera di mestizia densa come olio di ricino.
Ho comprato tre libri de Il Cerchio che mi mancavano, approfittando degli sconti del 25%: L’Arte della Spada, Monomachia e L’Insurrezione Genovese del 1849. Ho chiacchierato con il responsabile presente, di cui non ricordo il nome, e mi ha confermato che con i pochissimi soldi che si fanno è impensabile che possano mai tradurre dall’estero i due manuali sulla scherma di Clements, troppo costosi per via dei diritti. Già tanto che il Trattato di Scherma col Bastone da Passeggio di Giannino Martinelli, libro che adoro, sia riuscito a vendere sulle 700-800 copie, grazie all’interessamento della polizia milanese che Martinelli istruì oltre cento anni fa al combattimento.
Ho incontrato Zwei, il cui pacco ho ammirato con “fastidiosa lussuria” (cit. Zwei), assieme a Luxifer, Tolman (che ha disegnato coniglietti sulla tovaglia di carta della steak house Old Wild West) e Willie Pete.
Tolman ha fatto una foto in cui sbavo come un omosessuale e prima o poi la vedremo.
I pettorali di Zwei guizzavano sotto il maglioncino omosex e se ne distinguevano bene le porzioni inferiori da quelle superiori nonostante la copertura. Tra quel nasone da Shylock che faceva danzare le poppe senza pudore e io che le ammiravo con tutto il mio “pallore vampiresco” (cit. Zwei), sembrava un grottesco mini gay pride.
Nel pomeriggio ho fatto tre interventi per il programma radio Carta Vetrata: il primo mi pare che fosse sul testo trasparente e ho infilato il solito paio di citazioni; il secondo ricordo che era sulla penetrazione profonda (definizione porno apprezzata da più di uno dei presenti, anche se io di solito usavo “filtro totale”) e dopo un esempio usando la visione tramite due POV diversi di un accattone mutilato, mi sono ricollegato al racconto Guts di Chuck Palahniuk; nel terzo ho fatto solo un paio di domande su formato e DRM a un tizio, non ricordo il nome, responsabile di una nuova collana di audiolibri su romanzi che hanno avuto fama ancora maggiore grazie alla trasposizione cinematografica (mi pare fosse così).
Ovviamente io non ho potuto registrarli. Se qualcuno ha provveduto mi farebbero comodo, se no aspetterò che appaiano sul sito di Gaffi.


Il racconto “Guts” lo potete trovare in italiano dentro “Cavie”

Torniamo a parlare del sito.
Gli articoli interessanti (storia, eBook ecc… sto usando la bizzarra definizione di chi pensa che gli eBook siano più importanti dei coniglietti) si sono azzerati nelle ultime settimane perché sono stato occupato a scrivere articoli e a realizzare la grafica per un piccolo sito che aprirò prossimamente. Avevo urgenza di finirlo prima di partire per Roma e il lavoro da fare non era poco. Subito dopo aver scelto il vincitore del Concorso Steampunk, attività che mi ha portato via parecchio tempo tra dubbi, riletture e risposte via mail con consigli ai Fuori Concorso, ho dedicato i dieci giorni successivi a questo lavoro con solo uno strappetto per un piccolo articolo dedicato all’apertura del Kindle Store Italiano.
Ora che questo lavoro è terminato avrò più tempo per dedicarmi all’Antologia Steampunk e agli articoli. Prima di Natale parlerò di eBook e del Nook Simple Touch, eReader di buona qualità (ottima gestione degli ePub, pessima dei PDF) che dopo il rooting si è tramutato in un eccellente tablet E Ink: ciò che il Nook di base non faceva, ora può farlo con le App (gratuite) installate sul sistema Android 2.1 liberato col rooting.
Ed è una bomba: con solo 80 euro, inclusa la spedizione via consegnato.com, ora ho un lettore magnifico per lo svago e più che sufficiente per le annotazioni di Line Editing. Per altri dettagli aspettate l’articolo. Lo farò appena possibile.

Il Duca di Baionette

Dal 2006 mi occupo in modo costante di narrativa fantastica e tecniche di scrittura. Nel 2007 ho fondato Baionette Librarie e nel gennaio 2012 ho avviato AgenziaDuca.it per trovare bravi autori e aiutarli a migliorare con corsi di scrittura mirati. Dal 2014 sono ideatore e direttore editoriale della collana di narrativa fantastica Vaporteppa.

View Comments

  • Secondo voi, Eccellenza, è meglio il Nook o l'Odyssey? Tra l'altro, ho visto che quest'ultimo è in vendita anche alla Feltrinelli.

  • Domani pomeriggio/sera metterò le mie avide manine sulle registrazioni (che ho fatto partire, ma sono terminate che ero fuori casa): di certo ho il primo intervento, per gli altri devo controllare. Il tempo di individuare i brani ed estrarli e te li giro.
    Intanto aspetto con curiosità il nuovo sito.

  • WARNING SPOILEROSO PER I DEBOLI DI STOMACO!
    Attenti al racconto.
    Parte scherzoso, ma al terzo incidente, son quasi svenuto!
    Non sto esagerando!
    Duca, mi hai fatto uno scherzone (involontario, lo so) che mi perseguiterà per qualche giorno, ne sono certo! Sigh!

  • Io non vedo l'ora di ascoltare le registrazioni riguardo al testo trasparente e, soprattutto, alla penetrazione profonda (non sapevo si potesse chiamare anche filtro totale).

  • La penetrazione profonda è il filtro. Se non c'è filtro non è penetrazione profonda.
    Telecamera in mano a un telepate che scandaglia la mente dei personaggi a piacere: Narratore Onnisciente. Talvolta è anche chiaroveggente.
    Telecamera in mano a un mongolo che spara giudizi: Narratore che si introduce in modo fastidioso nella vicenda (Omero, Manzoni, tanti altri prima della rivoluzione di metà Ottocento). Il mongolo può essere anche telepate o chiaroveggente come nel caso prima.
    Telecamera in mano a un fantasmino privo di coscienza: la Neutralità fatta solo di azioni che eccitava gli autori che hanno portato in auge lo Show negli anni 1840-1900, ma che perde la caratteristica che distingue davvero il cinema dalla narrativa, ovvero il POV del personaggio e il filtro.
    Siamo sulla spalla del personaggio con un cavo di trasmissione nel suo orecchio: qui c'è il POV leggero perché invece del fantasmino percepiamo tutto con i sensi del personaggio e, se capita, anche i suoi pensieri. La neutralità grossomodo rimane, ma la visuale viene limitata agli occhi del personaggio e si aggiungono gli altri sensi e i pensieri, di solito in forma diretta e distinguibili graficamente dalle descrizioni neutrali. Penetrazione leggera. Filtro classico, poco profondo. Spesso usato per la terza persona.
    Siamo nel cervello nel personaggio. Tutto non è solo percepito coi sensi del personaggio, ma è filtrato dalla mente del personaggio. Una buona prima persona può essere solo così. I pensieri sono indistinguibili dal resto. Il personaggio ha opinioni ovunque voglia e ovunque è naturale che le abbia.
    Il narratore inaffidabile funziona bene così, d'altronde se tutto è filtrato dal personaggio nulla è garantito che sia "vero". Si veda il caso dell'accattone mutilato che avevo usato. Questa è la penetrazione profonda o filtro totale perché tutto è filtrato in modo completo.
    Una terza può essere così, in pratica come una prima, ma mantiene la libertà di scendere a filtro leggero quando necessario.
    La prima persona ha più vincoli, ma dà una maggiore autorevolezza alla storia come dice Palahniuk (a prezzo di una maggiore sensazione di "voce narrante" e il problema dell'Io sovrapposto tra POV che percepisce il mondo e lettore).
    La terza non ottiene la stessa autorità, ma evita lo svantaggio intrinseco che a tanti rende odiosa la prima persona (tranne quando è in forma di memorie, quindi falsamente profonda -ecco perché non c'è il fastidio-, si veda La luna è una severa maestra o Fanteria dello Spazio) e permette di variare la profondità a piacere e, talvolta, perfino di fuggire per un attimo in Telecamera col fantasmino per descrivere meglio qualcosa che coi soli sensi del personaggio non sarebbe abbastanza visibile nella mente del lettore. Utile nei combattimenti, ad esempio.

  • @Duca: wow, grazie mille. Il fatto è che non conoscevo proprio il termine "filtro", mi limitavo a parlare di penetrazione.
    Ah, dimenticavo

    La terza non ottiene la stessa autorità, ma evita lo svantaggio intrinseco che a tanti rende odiosa la prima persona

    Quella che preferisco è questa. Non darà la stessa autorità, forse, ma sono proprio uno di quelli che detesta la prima persona.

  • P.s: santo cielo, non pensavo avrei mai visto il duca senza pickelhaube O.o
    Sembra... nudo! :O

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